Cookie Consent by Free Privacy Policy website

L'amor popolare

dall'innamoramento all'amore del popolare

Concerto del Coro Giovanile Trentino

Venerdì 13 ottobre 2023 ore 20.30

Auditorium del Conservatorio di Musica "F.A. Bonporti" di Trento

Ingresso libero

Amor popolare 

Dall'innamorato all'amore del popolare

Odio e amo. Quanto racchiudono queste singole parole?
Il percorso musicale proposto parte da Catullo, che riflette sul significato di questa contrapposizione, continuando poi per un'immersione nella Francia del Novecento con le sonorità dell'amore nella fede con Maurice Duruflé. Henry Purcell pone l'attenzione invece sul grande mistero; questo amore, questa preghiera, è in effetti rivolto a qualcuno? Mistero e amore. Tra il sacro e il profano la risposta in car l’amour, dove il significato della vita, descritta nel libro del Qoelet con l'affermazione "tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna alla polvere", trova risposta nell'Amore, sacro e profano, travolgente e forte come la morte (Cantico dei Cantici). Travolgente è la passione anche dell'amore, oimè, non corrisposto, come un fuoco che arde il core nel madrigale di Morten Lauridsen o come uno strale scoccato in quello di Luca Marenzio.
Il percorso inizia quindi a prendere radici sempre più terrene, attraverso l'amore del popolo e per il canto popolare; Francis Poulenc, con la selezione proposta dalle Chansons Françaises, prende melodie dell'Ottocento francese e le riporta in vita, attraverso avventure, giovani innamorati e cuori spezzati.
Altri compositori hanno preso, nella storia, ispirazione dal canto popolare: melodie e temi musicali semplici che echeggiavano tra la gente sono diventate materiale prezioso per i musicisti che le hanno elaborate nei loro lavori. Dalla Francia ci si sposta all'area tedesca, dove dei temi popolari vengono presi da Felix Mendelssohn-Bartholdy in un trittico di stampo romantico in cui, ad accompagnare i temi prima citati, subentra anche quello della natura. Anche nell'Est Europa non mancano esempi di ispirazione popolare: basti pensare a Zoltan Kodaly, che è stato, oltre che un importante musicista del ‘900, anche un'importante didatta; attraverso le sue elaborazioni di temi popolari ha saputo istruire musicalmente la sua nazione sviluppando un metodo che ancora oggi si usa nelle scuole. La ricerca nello sviluppo musicale del popolare ci porta quindi in terra trentina, con la Folk Suite di Paolo Orlandi: in prima assoluta, raccoglie al suo interno tre melodie tradizionali in una chiave di lettura che guarda alle armonie e agli stili compositivi corali attuali. 

Sempre sullo spunto di elementi popolari, il compositore Jaakko Mäntyjärvi, prende l’idea stereotipata dello yoik, uno stile canoro tradizionale delle regioni baltiche, e compone ex novo un brano che prende spunto dai canti tradizionali finnici ma che non ha nulla a che fare con il passato. A chiudere idealmente il cerchio cominciato dall'elaborazione del canto monodico di tradizione cristiana di Maurice Duruflé, ci si sposta sul confine orientale italo-sloveno, dove sono tante le comunità che, soprattutto negli ultimi anni, stanno valorizzando il proprio patrimonio culturale come simbolo di unione e coesione tra civiltà: Ta na Solbici (Lì a Stolvizza) racconta di una festa nel paese in cui tutti ballano e battono le mani; la melodia popolare è anche in questo caso rielaborata in chiave moderna, portando l'ascoltatore dentro la festa attraverso l'uso di body percussion.
Dall’innamorato, nella fede e nel corpo, all’amore del popolo e infine per il canto popolare; auguriamo quindi a tutti voi un buon ascolto nel percorso dell’Amor popolare.
Samuele Broseghini e Federico Viola

Programma di sala

Didascalia...

Didascalia...

Didascalia...

Didascalia...

Questo sito utilizza cookies propri e di altri siti. Se vuoi saperne di più . Continuando la navigazione ne autorizzi l'uso.